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Addio a Paolo Graziosi, maestro di teatro

Addio a Paolo Graziosi, maestro di teatro

Tanto cinema d'autore, popolare nella stagione sceneggiati Rai

ROMA, 01 febbraio 2022, 12:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Per Paolo Graziosi, attore di cinema, maestro di teatro, volto familiare della grande tv pubblica che se ne è andato stamane di prima mattina all'ospedale San Bortolo di Vicenza, si dovrebbe scrivere un'elegia della felice normalità: grande sulla scena, semplice e umano nella vita con tutte le sue contraddizioni e difficoltà. Era nato a Rimini il 25 gennaio del 1940. Negli anni della grande ribellione, tra il '68 e gli anni '70, Paolo Graziosi ha lavorato con i migliori esponenti del nuovo cinema italiano, da Liliana Cavani ("Galileo") a Salvatore Samperi ("Cuore di mamma"), cercato dai "maestri" (Luigi Comencini, Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi), mantenendo sempre forte il sodalizio con Marco Bellocchio che lo aveva voluto nella Cina è vicina . In realtà però la sua vocazione era profondamente legata al teatro, all'emozione della scena che ogni sera è diversa e con la quale si sarebbe misurato tutta la vita cavalcando i classici (Euripide, Shakespeare, Goldoni), i moderni (Pirandello, Ibsen) e i modernissimi (Beckett, Ionesco, Pinter) a cominciare da quel Mercuzio di "Romeo e Giulietta" per cui lo scelse Franco Zeffirelli nel 1964. Furono del resto proprio il teatro e la grande letteratura a renderlo popolare nella Rai degli anni '70 tra "Ritratto di signora" e "Le affinità elettive" con registi come Vittorio Cottafavi, Sandro Sequi, Gianfranco De Bosio.
    Negli ultimi anni, nonostante una durissima battaglia, vinta alla fine, contro il cancro, non aveva mai rinunciato a lavorare: basti citare la sua memorabile "Lezione" di Ionesco e l'Oscar del teatro nel 2005 per "Sei personaggi in cerca d'autore"; i ruoli in fiction di successo come "Il commissario Montalbano" e "Chiara Lubich" dello scorso anno; la chiamata di Nanni Moretti ("Tre piani") e Pupi Avati (l'ancora inedito "Dante") per il grande schermo.
   

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