Venezia per la prima volta con il
ticket d'ingresso, e Venezia però invasa comunque da 113mila
visitatori. Un paradosso solo apparente quello che si è visto
ieri nella città lagunare, piena di vacanzieri nonostante per i
turisti giornalieri scattasse la 'tassa' di 5 euro. La
spiegazione la da' l'assessore comunale al bilancio, Michele
Zuin, che con il sindaco Brugnaro e l'assessore al turismo,
Venturini ha seguito in prima fila la sperimentazione. "Ieri è
andata molto bene - commenta Zuin - non c'è stato alcun problema
particolare, abbiamo avuto 15mila persone che avevano prenotato
pur sapendo di dover pagare il contributo. E a chi dice che
l'effetto disincentivo non c'è stato, rispondo semplicemente: la
sperimentazione di questi primi 29 giorni del 2024 ci serve
proprio per lavorare su quella che dovrà essere la soglia
massima di turisti presenti in città, senza far saltare i
servizi pubblici, i trasporti, i bagni".
E' chiaro, osserva Zuin, che non possono essere i 5 euro, o
meno, a convincere i turisti a stare alla larga da Venezia.
"Incrociando tutti i dati sui flussi di quest'anno, quelli delle
celle telefoniche delle persone giunte in città in queste
giornate - prosegue - nel 2025 saremo in grado di fissare una
soglia massima di presenze sostenibili. Oltre quella soglia, chi
vorrà comunque venire a Venezia nei giorni caldi dovrà pagare un
contributo più caro, probabilmente il massimo previsto da legge
- che lo parametra ai limiti della tassa di soggiorno ndr. -
cioè 10 euro. Ecco, in quel caso, un gruppo di più persone,
magari, sarà disincentivato dall'arrivare ugualmente in città.
Non era pensabile che l'effetto disincentivo iniziasse da
subito, con i 5 euro". Una soglia massima, non un divieto,
precisa Zuin, "perchè non vogliamo, e non potremmo mettere un
numero chiuso agli arrivi".
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