(ANSA) - POTENZA, 07 APR - In Basilicata (zona arancione
dallo scorso 16 marzo) il ritorno in classe dopo circa 40 giorni
è stato segnato dai sorrisi e dalle preoccupazioni degli
studenti e delle loro famiglie e da alcune polemiche, mentre i
numeri lucani dell'emergenza coronavirus continuano a essere
stabili: la fine della terza ondata pare ancora lontana, come
dimostrato dagli ulteriori otto decessi registrati dalla task
force regionale.
A Potenza un gruppo di alunni delle scuole superiori (in dad
al 50 per cento, mentre tutti gli altri sono tornati in
presenza) ha reso noto di non aver partecipato alle lezioni in
aula e di aver scritto ai presidi, al sindaco, Mario Guarente, e
ai dirigenti dell'Azienda sanitaria di Potenza, per chiedere uno
screening di massa.
Per quanto riguarda le vaccinazioni alle persone fragili, va
sottolineato che hanno superato quota diecimila le prenotazioni
fatte dai lucani sulla piattaforma delle Poste, attiva per la
Basilicata dalle ore 14 di ieri. "La scelta di utilizzare la
piattaforma di Poste - ha detto il presidente della Regione,
Vito Bardi - ci rende fieri perché si sta rivelando quella più
idonea a soddisfare le esigenze dei cittadini lucani. Sulla base
dei dati rilevati attraverso la piattaforma, ad oggi - ha poi
evidenziato il governatore lucano - il 50,4 per cento delle dosi
è stato somministrato agli over 60; il 16,5 per cento agli
operatori sanitari; il 15,2 per cento al personale scolastico;
il 4,3 per cento alle forze dell'ordine; il 3,7 per cento agli
operatori non sanitari; il 5,9 per cento alle altre categorie".
Il sindaco di Castelmezzano (Potenza), Nicola Valluzzi, con
un post su facebook, ha invece raccontato la "beffa" di aver
scoperto, proprio nel momento in cui la campagna vaccinale
sembra aver preso il passo giusto, diversi casi positivi. Ora il
comune delle Dolomiti lucane rischia di entrare in zona rossa,
un colore che accompagnerà fino all'11 aprile Picerno, Palazzo
San Gervasio, Teana (Potenza) e Pomarico (Matera). (ANSA).