(di Clemente Angotti)
ANSA) - LIMBADI (VIBO VALENTIA), 24 SET - E' da qualche anno
ormai l'incontrastato "numero uno" delle vendite, tra gli amari
d'erbe, all'interno del circuito della grande distribuzione
organizzata (unico ambito ad essere censito), e, recentemente,
ha consolidato la propria posizione staccando di oltre un
milione di bottiglie il competitor che ha ottenuto la seconda
posizione. Il Vecchio Amaro del Capo, punta di diamante della
Distilleria Fratelli Caffo 1915, oltre a mietere successi
guadagnando medaglie d'oro e citazioni nelle principali
competizioni di settore (dal Belgio alla Germania), è ormai
consacrato anche come il drink alcolico più gettonato
dell'estate servito a -20 gradi o nelle versioni Capo Tonic,
Negroni del Capo e Bark'n Storm.
"Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso - afferma
Nuccio Caffo, amministratore delegato della distilleria di
famiglia - stimiamo un aumento delle vendite del 20%, ben oltre
il dato di sette milioni di bottiglie dello scorso anno. Le
somme potremo tirarle solo a fine anno, ma i presupposti per un
ulteriore successo ci sono tutti. Di pari passo ci sono state
importanti affermazioni nelle principali competizioni
internazionali di settore che hanno fruttato la conquista di
diverse medaglie d'oro".
Una leadership ormai indiscussa per l'amaro alle erbe - che
deve il nome ad una località poco distante dalla sede della
distilleria, Capo Vaticano - prodotto leader di un'azienda, un
gruppo industriale, che, da Limbadi, piccolo comune del
Vibonese, in Calabria, ha scalato, nella sua categoria, i
mercati dell'Italia, come certificato autorevolmente dalle
rilevazioni Iri Infoscan. Un successo non solo nazionale: Caffo
è presente, infatti, con proprie sedi, oltre che a Milano, in
Germania e negli Usa. Il gruppo ha rilevato la Borsci San
Marzano di Taranto nel cui grembo nasce l'Elisir S. Marzano e la
distilleria Friulia di Passons Pasian di Prato (Udine) e da
qualche tempo, come nuova sfida imprenditoriale, è impegnato a
riportare in auge, in quel di Genova, l'Amaro di Santa Maria al
Monte.
Il cuore della produzione del gruppo, però, resta comunque
stabilmente radicato in Calabria. "Qui a Limbadi - prosegue
Caffo - abbiamo impiantato il più grande stabilimento per la
produzione di alcolici del meridione. La nostra stella polare è
e rimane la qualità. Tutte le fasi produttive si svolgono qui:
dalle erbe prodotte nell'azienda agricola alla realizzazione
dell'infuso che viene, poi, lavorato fino all'imbottigliamento e
ai successivi passaggi relativi alla commercializzazione".
E nel vecchio opificio esiste, per volontà dei Caffo, anche
un Museo che raccoglie documenti, libri, erbari e tutto ciò che
rimanda alla produzione dell'amaro. "Non è una struttura aperta
al pubblico - chiarisce Caffo - ma su richiesta abbiamo aperto
le porte a visitatori interessati e anche a qualche scolaresca".
Attenzione alle radici ma anche valore al lavoro. "L'esempio è
il rilancio della Borsci - dice ancora Caffo - dove abbiamo
eliminato la cassa integrazione e dove tutti i dipendenti sono
rientrati". (ANSA).