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Da Popolizio in M a Sapienza di Martone per Teatro di Roma

Da Popolizio in M a Sapienza di Martone per Teatro di Roma

Corsetti-Corona firmano 2/a metà di stagione Oltre il visibile

ROMA, 21 dicembre 2021, 15:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una stagione per "riabbracciare la città, i romani, la comunità internazionale", che nasce dal desiderio di raccontare il mondo che ci circonda, i suoi simboli, gli enigmi, le correnti segrete che animano il nostro quotidiano, attraverso lo sguardo degli artisti, scavalcando i confini dell'apparenza". Così Giorgio Barberio Corsetti racconta la seconda metà di Oltre il visibile, la stagione 2021-2022 del Teatro di Roma che firma, in veste di consulente artistico, insieme a Francesca Corona, per il Teatro India. Un cartellone che nei primi sette mesi del 2022 conterà oltre 50 debutti con un impegno produttivo su 21 spettacoli dalla riapertura fino a luglio.
    "Siamo ancora in una situazione di emergenza", riflette. Ma "il teatro, in tutte le sue possibili declinazioni, è proprio il luogo dove paura, incertezza, solitudine possono sciogliersi in un'azione collettiva, politica e poetica insieme. Quello che presentiamo non sarebbe chiaro se non fosse strettamente collegato a ciò che abbiamo già presentato" da agosto ad oggi, racconta, annodando fili di temi e titoli sui tre palcoscenici (il Valle Franca Valeri è ancora destinato a mostre e laboratori). Si va da produzioni e coproduzioni in casa, come "La metamorfosi" che lui stesso ha tratto da Kafka all'atteso "M Il figlio del secolo", trasposizione teatrale del romanzo di Antonio Scurati con Massimo Popolizio, realizzata insieme al Piccolo di Milano, o "Il filo di mezzogiorno" per la regia di Mario Martone, dal romanzo autobiografico di Goliarda Sapienza, interpretato da Donatella Finocchiaro e Roberto De Francesco e realizzato insieme agli Stabili di Napoli, Torino e Catania. Tra le ospitalità anche "La vita davanti a sé" di Romain Gary con Silvio Orlando (al debutto il 27 dicembre) a "Piazza degli eroi" di Thomas Bernhard con la regia di Roberto Andò, solo per citarne alcuni.
   

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