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La passione di Primoli per l'Oriente al Museo Napoleonico

La passione di Primoli per l'Oriente al Museo Napoleonico

14 kakemono, foto, libri e oggetti preziosi in mostra a Roma

ROMA, 14 marzo 2024, 12:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

L'interesse per l'arte orientale, in particolare quella giapponese, del conte Giuseppe Primoli è l'oggetto di una mostra tematica allestita al Museo Napoleonico di Roma, aperta al pubblico dal 15 marzo all'8 settembre.
    L'esposizione 'Giuseppe Primoli e il fascino dell'Oriente', curata da Elena Camilli Giammei, Laura Panarese e Marco Pupillo, si inserisce nella rassegna sul collezionismo di arte giapponese in Italia tra XIX e XX secolo e racconta l'importanza del contributo di Primoli come collezionista d'arte, bibliofilo e pioniere della fotografia.
    In mostra 14 kakemono - rotoli in carta o stoffa da appendere in verticale - dipinti con scene tradizionali giapponesi di fiori e uccelli, alcuni con frasi e dediche autografe dei più noti scrittori e artisti francesi e italiani del tempo. Si tratta di un nucleo dall'importante valore documentario e artistico, la cui peculiarità risiede nell'abitudine del conte di chiedere ai frequentatori del suo salotto di utilizzare gli spazi non dipinti dei kakemono per firmare e scrivere pensieri e poesie.
    Nei kakemono compaiono quindi componimenti e dediche di letterati e poeti francesi, tra cui Guy de Maupassant, Marcel Prévost, Émile Zola, Stephane Mallarmé; di autori italiani come Giosuè Carducci, Gabriele D'Annunzio, Giovanni Verga e Matilde Serao; di esponenti delle case reali d'Europa e di attori e attrici d'eccellenza, come Eleonora Duse. Sono visibili anche oggetti della collezione Primoli, tra cui il prezioso ventaglio in seta con scene giapponesi dipinto nel 1880 da Giuseppe De Nittis per la principessa Mathilde Bonaparte, e 70 tra stampe, manoscritti, disegni, incisioni, porcellane e manufatti di gusto orientale provenienti dalla Fondazione Primoli e dalla collezione del museo. La mostra parte dal concetto di orientalismo della famiglia Primoli alla corte dei Bonaparte e dal loro rapporto con l'Oriente vicino e lontano. Conclude il viaggio espositivo la sezione dedicata al 'grand tour' in India di Luigi, fratello di Giuseppe Primoli, con fotografie, pietre scolpite e terrecotte di manifattura indiana raffiguranti personaggi e soggetti religiosi e una copia del Corano su foglie di palma.
   

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