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Peppina, terremotata di 95 anni, lascia la sua casetta in lacrime

Un centinaio di persone a Fiastra, ma tornerà

Giuseppa Fattori, 'Peppina', la terremotata di 95 anni diventata un caso nazionale, ha lasciato oggi, in lacrime, la casetta di legno abusiva costruita per lei dai familiari in un terreno edificabile di sua proprietà nella frazione Moreggini a San Martino di Fiastra. Oggi scadeva una proroga di 15 giorni prima del sequestro della struttura, disposto dalla Procura di Macerata che ipotizza un abuso edilizio. Sequestro in realtà slittato in attesa della decisione del Tribunale del Riesame, anche se al momento nessun atto è stato notificato alla famiglia.

Un centinaio di persone, tra comitati di terremotati, gente comune, ma anche qualche militante di Forza nuova e il capogruppo regionale della Lega nord Sandro Zaffiri, sono venuti a testimoniare solidarietà a 'Peppina', diventata un po' il simbolo delle sofferenze dei terremotati. C'era anche una nutrita pattuglia di giornalisti e cameramen e un servizio di sicurezza con polizia e carabinieri. Sorretta dalle figlie Agata e Gabriella Turchetti, accompagnata dagli applausi incoraggianti della gente, l'anziana è salita sull'auto del genero: starà a Castelfidardo (Ancona), a casa di Gabriella. Ieri i familiari l'hanno persuasa a partire: gli ultimi giorni "sono stati pesanti dal punto di vista fisico e psicologico - dice Gabriella -. Ma stamattina aveva già cambiato idea e non voleva più andarsene, alla fine siamo riusciti a convincerla, promettendole che torneremo qui il 7 ottobre, per la messa del suo anniversario di matrimonio. Sì, abbiamo sentito dire che il sequestro è rinviato, ma a noi nessuno ha detto nulla ufficialmente. Comunque non andiamo contro lo Stato".

Di parere diverso Agata: "per me oggi lo Stato muore". 'Peppina' ha pianto "molto in macchina - racconta ancora Gabriella -. Lei sta bene solo a Fiastra". Dove era arrivata appena sposata e dove ha vissuto per 73 anni. Si era sistemata in un vecchio container risalente al sisma del 1997, poi nella casetta per la quale mancano però varie autorizzazioni. "Ci saranno mille casette come quella" sbotta Diego Camillozzi, del Comitato "Le terra trema, noi no", mentre Zaffiri osserva che la mancata notifica del rinvio del sequestro "è l'ennesima storia di burocrazia, magari arriva tra qualche giorno". Gabriella è pronta a riportare la madre a Fiastra anche prima del 7 ottobre, "se è possibile". Per Camillozzi "ci vuole una legge speciale" per sanare situazioni quella di 'Peppina'. Nel nome della quale sono stati presentati già vari disegni di legge da parlamentari di tutte le parti politiche.

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