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Bamboccioni a chi? I Millenials 'pedalano' più della Generazione X

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Ventuno ore di lezione, 23 di studio e 4 di lavoro. Così è scandita la tua settimana da universitario

29 aprile 2016, 14:03

Redazione ANSA

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Studenti universitari - RIPRODUZIONE RISERVATA

Studenti universitari - RIPRODUZIONE RISERVATA
Studenti universitari - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ventuno ore di lezione, 23 di studio e 4 di lavoro. Così è scandita la tua settimana da universitario secondo la settima indagine Eurostudent sulle "Condizioni di vita e di studio degli studenti universitari" di Fondazione RUI promossa e co-finanziata dal Miur. Ben 44 ore dedicate all'università e alla preparazione degli esami, 11 in più rispetto a quelle della generazione X, quella che stava sui libri universitari vent'anni fa. L’analisi di Skuola.net.

OGGI SI VIVE IN FACOLTÀ, 20 ANNI FA NO - Negli anni Novanta i ragazzi dedicavano più tempo allo studio individuale e meno a seguire le lezioni in facoltà. Per l'esattezza, durante la loro settimana scandita da una puntata di Beverly Hills e un karaoke con gli amici, ben 22 erano di media le ore passate piegati sui libri nella loro stanza, piuttosto che in biblioteca, piuttosto che in qualche aula studio. Come accade oggi, ora più, ora meno. Quello che invece è cambiato è il tempo passato in aula a seguire le lezioni. Vent'anni fa solo 10 ore settimanali venivano trascorse ad ascoltare le parole dei prof, oggi più del doppio, 21 ore.

PIÙ ORE A STUDIARE, MENO A LAVORARE - Qual è la ragione di questa modifica nella gestione del tempo universitario? Forse c’entra qualcosa la riforma del 3 + 2, che ha cambiato tutte le carte in tavola. La sua attuazione è stata avviata con la L. 509/1999 ed è proseguita con il DM 270/2004 e la L. 240/2010. Così, all'inizio degli anni Duemila, i ragazzi passavano 14 ore in facoltà e 20 a studiare. Queste 34 ore dedicate all'università lasciavano tuttavia ancora abbastanza tempo per un lavoretto, 11 ore settimanali. Nel 2003 la situazione continua a evolvere in questo senso: le ore passate a lezione crescono ancora (22 a settimana), quelle a studiare da soli non variano poi di molto (17 a settimana). Piuttosto, ci rimette il tempo da dedicare a un lavoretto, diventato di sole 5 ore settimanali. Con il passare degli anni, l'università impegna sempre di più i suoi studenti, tanto che nel 2009 passano 41 ore più o meno equamente suddivise tra studio e frequenza dei corsi fino ad arrivare alla situazione attuale: poco, pochissimo lavoro, molta, moltissima università.

SE NON LAVORI, DI CHI È LA COLPA? - Ovvio è che se la maggior parte delle giornate vengono trascorse tra i banchi delle aule in facoltà e la scrivania di casa, di momenti per lavorare ce ne sono sempre meno. Dal 1994 al 2012 i ragazzi il tempo dedicato al lavoro durante l’università diminuisce di ben 10 ore alla settimana, passando dalle 13 di vent'anni fa alle 4 del 2012, a cui si riferiscono gli ultimi dati del rapporto. Il motivo, come si legge, non è però solo da attribuire alla differente organizzazione dell’università ma anche alla crisi economica del mercato del lavoro giovanile. Nel complesso, comunque, emerge che, a discapito dell’immagine comune, i millenials non sono più sfaticati della vecchia guardia, anzi: se è vero che lavorano di meno, è perché studiano decisamente di più.

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