(ANSA) - VENEZIA, 13 AGO - Continua a Nordest il trend
positivo dei movimenti di merci e persone grazie al buon
andamento dell'economia locale, alla crescita delle esportazioni
e del turismo. Nel 2017 si sono registrati tassi record per i
traffici nel porto di Trieste ed aeroporti di Treviso e Verona.
Flussi in aumento anche nelle tratte autostradali
Brennero-Modena (A22), Udine-Tarvisio (A23) e Valdastico (A31).
Questi i dati più rilevanti dalle analisi del Centro Studi di
Unioncamere del Veneto nell'ambito dell'Osservatorio sui
Trasporti, le Infrastrutture e la Logistica del Nordest.
Sulla base degli ultimi dati disponibili, nel 2017 il volume di
traffico veicolare per chilometro sulla rete autostradale del
Nordest è aumentato in tutte le tratte, determinato soprattutto
dall'intensificazione del traffico pesante (camion). In
particolare, la crescita del traffico di veicoli pesanti
interessa principalmente i grandi corridoi europei (Rete TEN-T).
Gli incrementi maggiori si sono registrati nelle tratte dell'A23
Udine-Tarvisio (+8,3%), dell'A31 Valdastico (+8,7%), dell'A22
Brennero-Modena (+7,6%). Seguono le tratte dell'A4
Venezia/Mestre-Trieste (+4,9%) e Brescia-Padova (+4,3% contro il
+2,8 dell'anno precedente).
Per quanto riguardi i porti dell'Alto Adriatico, Trieste e
Ravenna hanno registrato nel 2017 un trend positivo nel traffico
complessivo di merci (rispettivamente +4,6% e +2,1% rispetto
all'anno precedente). Nello scalo triestino, che ha confermato
una performance nazionale da primato con circa 62 milioni di
tonnellate di merci movimentate, spicca l'aumento del general
cargo (+14,1%), con le movimentazioni ad alto valore aggiunto,
il RO-RO e il settore container, che ha raggiunto il record
storico di oltre 616 mila TEU (+26,7% rispetto al 2016). Trieste
è il secondo porto dell'Alto Adriatico per la movimentazione di
container, facendo seguito al primato del porto di Koper con
quasi 912 mila TEU. Nello scalo di Ravenna, che nel 2017 ha
movimentato oltre 26 milioni di tonnellate di merci, spiccano le
rinfuse solide, grazie al traffico record di materie prime per
la produzione di ceramiche nel distretto di Sassuolo. Per il
porto di Venezia il 2017 si è rivelato un anno di stabilità in
termini di merci movimentate (25 milioni di tonnellate). In
forte crescita invece i passeggeri del comparto traghetti (204
mila, +34,4%) a fronte di una diminuzione dei croceristi (1,4
milioni, -11%). Drastico calo per il porto di Chioggia (-33,8%)
causato dal persistere dei problemi di accessibilità alle
banchine portuali, di navigazione dei canali lagunari e della
fase di transizione istituzionale dovuta all'aggregazione
dell'Azienda Speciale per il Porto di Chioggia (ASPO)
all'Autorità Portuale di Venezia, oggi un'unica realtà definita
come Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Settentrionale (AdSP MAS) - Porti di Venezia e Chioggia.
Aumento record dei passeggeri negli aeroporti del Nordest,
che hanno evidenziato incrementi nei flussi superiori alla media
nazionale (+6,4%), raggiungendo complessivamente oltre 17
milioni di passeggeri all'anno. Nel 2017 il traffico passeggeri
è aumentato del +14,4% a Treviso (superando i 3 milioni di
persone), del +10,4% a Verona (3 milioni), del +7,8% a Venezia
(10 milioni), del +7,3% a Ronchi dei Legionari (quasi 1
milione), inferiore invece l'incremento evidenziato
all'aeroporto di Bolzano (+4,3%, 16 mila passeggeri). In
particolare, negli scali di Treviso, Verona e Ronchi dei
Legionari fa da traino la crescita del segmento nazionale
(rispettivamente +22,4%, +14,4%, +15%), da e verso le città del
Centro-Sud e Isole italiane. Nello scalo veneziano invece
prevale lo sviluppo del segmento internazionale, soprattutto nei
collegamenti da e verso il Nord America, il Medio e l'Estremo
Oriente.
L'interporto Quadrante Europa di Verona è il primo interporto
in Europa per volumi di traffico merci. Nel 2017 il nodo
logistico ha movimentato oltre 8 milioni di tonnellate di merci
su ferrovia, grazie a 16 mila treni in movimento, e 20 milioni
di tonnellate su gomma. Il traffico ferroviario è rimasto
sostanzialmente stabile rispetto al 2016 a seguito di alcuni
eventi eccezionali che hanno interessato la linea ferroviaria.
In termini di unità di carico nei 3 terminali intermodali
dell'interporto prevale il traffico intermodale ferroviario, che
è aumentato del +6% rispetto al 2016 (con oltre 426 mila UTI,
corrispondenti a circa 763 mila TEU), grazie all'efficientamento
nella gestione dell'attività di manovra ferroviaria di ultimo
miglio e all'ampliamento del bacino di mercato verso l'Est
Europa.(ANSA).