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Decima rilevazione CCIAA Roma

Il 44% imprese si aspettava seconda ondata contagi ma non così

(ANSA) - ROMA, 03 NOV - La Camera di Commercio di Roma ha elaborato un decimo report che si concentra sulla "seconda ondata" del Covid-19 e sulle aspettative degli imprenditori, relativamente alle misure, per affrontare questa situazione.
    Ricordiamo che l'Osservatorio predisposto dalla Camera di Commercio di Roma sta fornendo, da marzo a oggi, un costante aggiornamento sull'evoluzione dei fatti, cercando di cogliere il sentiment degli imprenditori e identificando i provvedimenti che meglio si sono prestati a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie utili per il rilancio.
    La Camera di Commercio di Roma ha costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia per valutare l'impatto economico del coronavirus e fornire un costante aggiornamento sull'evoluzione della situazione. La decima indagine è stata somministrata tra il 26 e il 29 ottobre 2020. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L'84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% ha oltre 50 dipendenti.
    LA RIPRESA COLPITA DALLA SECONDA ONDATA La fotografia che ci restituisce l'indagine è quella di un tessuto produttivo colpito duramente da questa nuova fase di ripresa dei contagi, un tessuto produttivo che con molta fatica stava cercando di reagire e che oggi appare molto più fragile rispetto alla prima fase della pandemia. La quasi totalità delle imprese non aveva recuperato i livelli di attività pre-covid, e la maggioranza delle imprese intervistate non si aspettava una ripresa dei contagi di tale intensità. Le nuove misure previste per contenere i contagi dovrebbero essere per un periodo di tempo molto limitato, e in alcuni casi potrebbero compromettere definitivamente la possibilità di ripresa.
    • Aspettative sulla fase della pandemia Le previsioni che le imprese avevano formulato relativamente allo sviluppo della pandemia sono quasi equamente distribuite tra chi aveva previsto questa situazione e chi non pensava che i contagi potessero aumentare con tale intensità.
    Nel dettaglio il 44% delle imprese si aspettava una seconda ondata di contagi come quella che stiamo vivendo, mentre il 37% non pensava fosse di tale intensità, il 19% pensava che la diffusione del virus fosse oramai sotto controllo.
    • Fase attuale della sua impresa Le imprese affrontano la "seconda ondata" in una situazione di maggiore vulnerabilità rispetto allo scenario di marzo. L'88% delle imprese non aveva recuperato i livelli di attività dello scorso anno, l'11% aveva recuperato i livelli dello scorso anno e solo l'1% ha registrato livelli di attività superiori.
    Inoltre, il 67% delle imprese che non hanno raggiunto i livelli dello scorso anno indicano una contrazione del fatturato superiore al 20%.
    • Cosa fare per arginare il contagio e conseguenze delle misure Solo il 19% delle imprese pensa che le attuali misure siano sufficienti per contenere il contagio; per il 53% delle imprese occorrerebbe fare dei lockdown circoscritti alle zone di maggior contagio. Per le conseguenze delle misure, il 17% delle imprese pensa che gli attuali provvedimenti possano compromettere definitivamente la possibilità di proseguire la propria attività, mentre per il 57% dei casi le misure di contenimento devono restare in vigore per tempi brevi. Solo il 9% delle imprese ritiene che le misure di contenimento sociale approvate non avranno ripercussioni significative sulla propria impresa.
    Da segnalare come il 17% delle imprese ritenga che le misure siano necessarie per proseguire l'attività in futuro.
    "I risultati di questo decimo report - afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma - mettono in evidenza, purtroppo, come il tessuto produttivo romano sia nuovamente e duramente colpito da questa seconda ondata della pandemia. Un rigurgito del virus che va a impattare su una realtà imprenditoriale già indebolita dagli effetti pesantissimi del lockdown dello scorso marzo. Infatti, se 44% delle imprese intervistate si aspettava una seconda ondata di contagi, ben il 37% non pensava fosse di tale intensità e addirittura il 19%, una percentuale non trascurabile, pensava che la diffusione del virus fosse oramai sotto controllo. Le imprese - continua Tagliavanti - affrontano questa "seconda ondata" in una situazione di maggiore vulnerabilità rispetto allo scenario di marzo: l'88% non ha recuperato i livelli di attività dello scorso anno, cosa riuscita solo all'11% del campione. Non solo, il 67% delle imprese che non hanno raggiunto i livelli dello scorso anno indicano una contrazione del fatturato superiore al 20%. Ora, in attesa del nuovo Dpcm che dovrebbe essere varato domani, va sottolineato come solo il 19% delle imprese pensa che le attuali misure siano sufficienti per contenere il contagio e che per il 53% occorrerebbe fare dei lockdown circoscritti alle zone più colpite. Un dato, poi, che mi preme evidenziare è questo: per il 57% delle imprese le misure di contenimento, anche dure, vanno applicate ma per tempi brevi. Questo vuol dire che il mondo produttivo capisce la situazione di estrema gravità, è pronto a fare ulteriori sacrifici, ma per un periodo limitato e a fronte di congrui indennizzi. In questo scenario, tutte le Istituzioni devono impegnarsi al massimo perché senza le imprese e senza una vera ripresa il futuro di tutti resta precario. La Camera di Commercio - conclude Tagliavanti - ha appena rinnovato i suoi organi, nel segno della coesione e dell'unità, ed è quindi pronta a fare la sua parte come sempre, con rinnovato vigore ed energia". (ANSA).
   

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