(ANSA) - PISA, 19 GEN - Il Covid si abbatte come una tempesta
sull'economia pisana con la domanda di lavoro crollata quasi di
un terzo rispetto all'anno precedente e un forte flessione della
quota di imprese che ha dichiarato l'intenzione di assumere
personale dipendente passata dal 59% del 2019 al 44% del 2020.
Lo rivela uno studio della Camera di Commercio di Pisa.
Secondo l'ente, gli effetti della pandemia introdotto "nelle
imprese cambiamenti difficilmente reversibili accelerando la
trasformazione digitale". "In questa fase di transizione osserva
Vater Tamburini, commissario straordinario della Ccia pisana -
le imprese stanno tentando di riorganizzare la loro attività
puntando su figure maggiormente qualificate sia sul versante
digitale che della sostenibilità ambientale". Secondo lo studio
camerale, nel 2020 è proseguita "la polarizzazione del profilo
professionale delle entrate: aumenta la quota di dirigenti,
specialisti e tecnici e di operai specializzati, mentre scende
quella delle figure intermedie come gli impiegati" ma nonostante
"il calo della domanda di lavoro rimane ancora elevata la
difficoltà di reperimento della figura ricercata che tocca il
31% di tutte le figure richieste contro il 30% del 2019: il 27%
dei posti offerti è riservato a giovani under 29 anni, il 22% a
donne mentre per il 33% sarà preferito un maschio e al 67% dei
lavoratori in entrata è stata richiesta una precedente
esperienza". Penalizzata soprattutto la domanda di lavoro dei
settori più aperti ai mercati internazionali: turismo (-50%),
pelli (-42%) e commercio (-36%). La flessione nel comparto delle
costruzioni è del 16% e del 17% nei settori agroalimentare,
farmaceutico e materiali per l'edilizia. Il titolo di studio
maggiormente richiesto è il diploma (7.510 ingressi), mentre i
laureati assunti sono stati 2860 (450 dei quali con
specializzazione post laurea). (ANSA).