(ANSA) - ARQUATA DEL TRONTO, 22 AGO - "Quattro anni fa, vedendo il mio paese e le frazioni distrutte, sinceramente non pensavo che in quattro anni si sarebbe ricostruito tutto, ma non avrei mai immaginato che ci trovassimo così indietro nella ricostruzione, del tutto assente. Mi spiace tanto per tutti i miei concittadini. Tutti ci aspettavamo altro dalle istituzioni. Invece viviamo di promesse non mantenute". Rabbia, amarezza e commozione nelle parole di Michele Franchi, vice sindaco di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), Comune duramente colpito dal terremoto del 2016. Si avvicina il quarto anniversario delle scosse del 24 agosto e tra i terremotati arquatani sale la rabbia nel vedere buona parte delle macerie ancora lì e una ricostruzione che è ferma al palo. "Noi vogliamo continuare a vivere qui, questa è la nostra speranza: ma come si fa in queste condizioni? La gente non deve e non può restare ancora a lungo nelle casette. Non è tollerabile, non è giusto" si sfoga Franchi con l'ANSA. Frequenti i contatti con il commissario Legnini, in questi giorni nel territorio piceno proprio per l'anniversario del sisma. "Ha fatto una buona ordinanza, ma non basta - prosegue il vice sindaco di Arquata -. Occorrono modifiche importanti. C'ho parlato ancora ieri, gliel'ho detto: abbiamo bisogno di una zona economica speciale, che sia stabilizzato il personale dei Comuni non solo dell'ufficio ricostruzione e che si veda qualche gru in più, oltre che intervenire sulle zone a ridosso della Salaria, come Vezzano, per garantire la viabilità in sicurezza". Si attendono i piani di recupero che dovrebbero essere aggiudicati a giorni. "Partiamo da questo, ma poi - esorta Franchi - acceleriamo, perché è veramente ora che ci sia un cambio di passo importante e reale". Quest'anno, causa limitazioni del Covid, non ci sarà la veglia notturna nella frazione di Pescara con i nomi delle 50 vittime scanditi al rintocco delle campano. "Ricorderemo comunque con affetto e commozione i nostri cari, gli amici che la notte del 24 agosto 2016 hanno perso la vita. Anche per loro dobbiamo tutti noi arquatani batterci con determinazione per far rinascere al più presto il nostro territorio" conclude Michele Franchi. (ANSA).