Mettere in discussione le certezze, utilizzare l'immaginazione per trovare soluzioni e fare domande in grado di generare discontinuità: sono queste le doti in più che dovrebbero ispirare la leadership nella guida di un'azienda, in un mondo in continuo cambiamento e alle prese con la crisi socio-economica dettata dalla pandemia di Covid-19. E' quanto emerso in occasione della presentazione del Janssen Leadership Lab, un programma di formazione triennale lanciato dall'azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, e realizzato in collaborazione con SDA Bocconi School of Management, MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business.
Sulla base ricerche condotte da esperti della Bocconi nel 2018 e nel 2019 sui primi livelli e sui profili di middle management di oltre 500 aziende italiane, sono emersi i tratti essenziali che hanno finora caratterizzato il profilo del leader: formazione tecnica ed economica; profonda conoscenza del settore in cui si opera; propensione all'internazionalizzazione. Gli esperti però si sono chiesti cosa possa facilitare il successo di modelli di leadership nell'attuale contesto di incertezza, esasperato dall'emergenza coronavirus. "Rispetto a questo - spiega Laura Baruffaldi, docente e ricercatrice della Bocconi School of Management - abbiamo esempi di successo di organizzazioni che hanno saputo, non solo dimostrare una forte resilienza al cambiamento, ma anche fronteggiare il cambiamento stesso". In sostanza, aggiunge, "a ispirare nella guida della strategia di un'azienda, devono essere le cosiddette 'domande catalitiche', cioè quegli interrogativi capaci di riformulare il problema e porre nuove prospettive".
Una leadership capace, precisa Giuseppe Soda, dean della Bocconi School of Management, "dovrebbe essere alla continua ricerca di un equilibrio tra forze contrastanti: preservare la continuità aziendale, che è fondamentale, ma allo stesso tempo accogliere la trasformazione, adattandosi e anticipando i cambiamenti". "Nella cassetta degli attrezzi che ogni leader dovrebbe avere - conclude Federico Frattini, dean della Business School del Politecnico di Milano - dovrebbe anche esserci la capacità di scardinare le ortodossie, di mettere in discussione ciò che è dato per scontato. Ma non dovrebbe mai mancare la consapevolezza della dimensione umana del proprio ruolo nell'impresa".
In collaborazione con:
Janssen Italia