"Più di trent'anni fa abbiamo imboccato la strada della qualità. È stata una strada lunga, non sempre facile, ma siamo riusciti a produrre vini che oggi incontrano l'interesse dei consumatori non solo in Italia, ma anche all'estero". Lo dice Max Niedermayr, presidente del Consorzio Vini Alto Adige, promotore delle giornate dell'"Alto Adige Wine Summit", che già vede profilarsi all'orizzonte una nuova sfida, quella del cambiamento climatico.
"La viticoltura altoatesina, e non solo, dovrà trovare nuove strade - spiega Niedermayr - Ciò significherà, probabilmente, portare i vigneti a quote più alte ed individuare nuovi vitigni da impiantare. La ricerca sarà centrale in questa sfida".
Le influenze del clima si avvertono già nella produzione attuale. "Siamo nel pieno della vendemmia di un'annata difficile - osserva il presidente del Consorzio Vini Alto Adige - ad un inverno secco, è seguita una primavera con poca acqua e le gelate d'aprile. Poi, un'estate con tanti temporali e grandine. Le quantità di uva raccolte non saranno tante, ma avremo un vino di buona qualità".
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