ORVIETO (TERNI) - Nata nel 2010 dall'intuizione di Luca Tomassini e della moglie Katia Sagrafena, che ne è direttore generale, Vetrya ha raggiunto nel 2016 un fatturato di 59 milioni di euro e circa 100 dipendenti, per la maggior parte ingegneri informatici e delle telecomunicazioni con una media d'età di 30 anni e per il 46% donne.
Al 30 giugno scorso i ricavi netti consolidati sono stati pari a 28,16 milioni di euro, con un incremento del 24% rispetto a quelli del primo semestre 2016, principalmente riconducibile alla crescita delle attività di sviluppo e integrazione di piattaforme per la gestione di servizi a valore aggiunto in ambito telecomunicazione, broadband, media e televisione, di servizi di digital advertising, progetti e soluzioni applicative.
La sede di Orvieto di Vetrya si trova non casualmente in via dell'Innovazione 1, a poca distanza da quello che è stato individuato da un'università olandese come il centro gravitazione d'Italia. L'area - di 20 mila metri quadri di cui 7 mila al coperto, a breve raddoppiati - è stata pensata e sviluppata come un campus ecosostenibile, in stile Silicon Valley: per migliorare la qualità della vita e del lavoro dei dipendenti all'interno si trovano infatti aree verdi, un centro sportivo, spazi dedicati allo svago e alla formazione universitaria, oltre ad un miniclub.
Per il terzo anno consecutivo l'azienda si è aggiudicata il premio Great place to work.
In collaborazione con: