TORINO - Quando lo studio CZA di Cino Zucchi ha progettato il nuovo centro direzionale Lavazza, a Torino, ha immaginato innanzi tutto uno spazio aperto. Un luogo di lavoro stimolante, smart e sostenibile, che ha cambiato radicalmente il volto del quartiere Aurora.
Questo avviene grazie alla forma della 'Nuvola', vero e proprio isolato polifunzionale di 18 mila metri quadrati dedicati al quartier generale dell'azienda, con il Museo e l'Archivio, e l'ex centrale Enel, un imponente spazio di 4500 metri quadrati che accoglie il ristorante gourmet Condividere, il Bistrot e lo Spazio Eventi.
Lo stabilimento del 1897, opera dell'ingegnere torinese Ermenegildo Perini per la Società Anonima Elettrica Alta Italia, è stato oggetto di un restauro filologico che lo restituisce nella nuova veste di luogo culturale. Lo spazio può accogliere fino a mille persone e ha una struttura interna, indipendente e sopraelevata, che ospita un auditorium con 220 posti.
Nella Nuvola lavorano 600 persone, in ambienti all'avanguardia e connessi con le sedi Lavazza in oltre 90 Paesi. Gli uffici, co-progettati dai team di lavoro, sono per il 90% open space, con aree quick meeting, sale riunioni, zona relax e una palestra. Ogni aspetto è progettato per favorire la creatività e la collaborazione (anche a distanza). Ai flussi di persone si ispira anche la copertura dell'edificio: "La sua forma sinuosa - spiega l'architetto Cino Zucchi - è rivestita da una pelle di metallo e vetro dalle sofisticate prestazioni energetiche, eppure capace di fare da sfondo cangiante alla vita quotidiana che scorre ai suoi piedi".
L'attenzione alla sostenibilità e il risparmio energetico infatti sono altri tratti distintivi della Nuvola, che ha ottenuto la certificazione LEED Platinum, il livello più alto per l'ottimizzazione delle prestazioni energetico-ambientali, assegnato ad appena 27 edifici in tutta Italia.
In collaborazione con:
Lavazza