(ANSA) - ROMA, 30 MAR - L'indennità di 600 euro disposta
nell'ambito del decreto Cura Italia è "una soluzione momentanea
e minima, tuttavia necessaria per poter affrontare l'emergenza,
ma di certo non idonea per ripartire dopo. Senza occasioni di
lavoro, infatti, i liberi professionisti non avranno la
possibilità di pagare né imposte né contributi, oltre a non
avere le risorse necessarie per la sopravvivenza. Ora ci
aspettiamo che il governo adotti misure ben più corpose già a
partire dal prossimo decreto di aprile", con "forti investimenti
in infrastrutture strategiche e un serio processo di
sburocratizzazione". Parola del presidente di Fondazione
Inarcassa (l'organismo che rappresenta gl oltre 168.000
ingegneri ed architetti associati alla Cassa previdenziale delle
due categorie dell'area tecnica, Inarcassa) Egidio Comodo,
secondo cui, comunque, "il governo ci ha dato ascolto: i 600
euro saranno erogati anche a favore dei liberi professionisti
più in difficoltà iscritti a Casse private", e "in questo modo
si è iniziato a restituire pari dignità ai liberi
professionisti, rispetto alla platea complessiva dei lavoratori
con partita Iva", recita una nota. (ANSA).