La nuova Legge di Bilancio "contempla diverse criticità: la più evidente è rappresentata dall'obbligo della fatturazione elettronica a partire dal primo gennaio 2019, misura che, in considerazione dei costi che graveranno principalmente sulle imprese più piccole e meno strutturate, andrebbe introdotta con gradualità e coniugata con la previsione di istituti premiali per i soggetti che decidono di adottarla sin da subito". A segnalarlo, in un comunicato congiunto, i sindacati dei commercialisti Adc, Anc e Ungdcec, a proposito della manovra economica varata dal Parlamento alla fine del 2017. "Approvare una legge formata, per ciò che riguarda la Parte I (Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici), da un solo articolo con 1181 commi contenente variazioni normative su molteplici argomenti, a scapito di un'uniformità legislativa, non è rispettoso dei principi di chiarezza e di trasparenza disposti dallo Statuto del contribuente in materia tributaria", scrivono i professionisti, "così come la retroattività di alcune disposizioni costituisce un'ulteriore e palese violazione dei più basilari diritti del contribuente". Infine, per le associazioni dei commercialisti, che "da sempre insistono sull'esigenza di una riformulazione del calendario fiscale, le nuove scadenze fissate per alcuni adempimenti (modello 730 al 23 luglio – modello 770 al 31 ottobre – Spesometro al 30 settembre) sono positive, soltanto se considerate come primo passo verso un percorso sistemico di riforma".