(ANSA) - ROMA, 07 GEN - "I requisiti necessari per accedere
all'elenco di esperti nella composizione della crisi d'impresa
sono troppo restrittivi e non adeguati alla finalità della
norma, che rischia di essere distrutta fin dalle fondamenta". Lo
affermano in una nota i presidenti dell'Unione nazionale giovani
dottori commercialisti (Ungdcec) e dell'Associazione dottori
commercialisti (Adc) Matteo De Lise e Maria Pia Nucera, secondo
cui "di recente, il ministero della Giustizia ha precisato che
il professionista, per accedere all'elenco, debba aver ricoperto
in almeno due occasioni incarico di commissario giudiziale,
attestatore, o 'advisor'. Non comprendiamo per quale motivo sia
stato escluso chi abbia esperienza come curatore fallimentare,
considerata la specifica competenza sulla normativa che questi
acquisisce nel trattare le crisi aziendali". Né "si capisce
perché l'esperienza da 'advisor' risalente magari a dieci anni
prima sia valida e quella da curatore ricoperta con maggiore
frequenza e più di recente, no. Non vogliamo sminuire
l'importanza dell'esperienza, ma limitare i requisiti di accesso
in tal modo costituisce l'ennesima penalizzazione per tanti
professionisti (in particolare giovani) e mina alle fondamenta
l'applicabilità e gli intenti che il Legislatore ha inteso
realizzare per la salvaguardia del tessuto economico del Paese".
(ANSA).