+++ AGGIORNA E SOSTITUISCE LANCIO DELLE 20.33 +++
(di Silvia Lambertucci)
(ANSA) - ROMA, 9 DIC - Cento campane, Chitarra romana, le note
dolcissime e struggenti di Barcarolo romano, tra tutte la sua
preferita. Roma piange Lando Fiorini, popolare interprete di
canzoni che hanno fatto storia e insieme volto affermato del
cabaret e del teatro musicale. Ottant'anni ancora da compiere -
era nato il 27/1/38 - Fiorini, all'anagrafe Leopoldo, era un
romano verace, nato a Trastevere in una famiglia umile e
numerosa. E raccontava senza remore di una infanzia difficile
vissuta nell'Italia povera del secondo dopo guerra. Poco più che
ragazzino era stato affidato dai genitori ad una famiglia di
Modena, con la quale ha vissuto per qualche anno. Poi il ritorno
a Roma, presto orfano di madre che morì quando lui aveva solo 14
anni, e tanti mestieri arrangiati, dal barbiere al meccanico di
biciclette fino ai lavori di fatica ai Mercati Generali. La
svolta per lui arriva alla fine degli anni Cinquanta quando
scopre che la sua passione per il canto è anche un vero talento.
C'è l'esordio fortunato al Cantagiro, ma l'occasione più
importante si presenta nel 1962 quando si aprono per lui le
porte del Sistina, tempio romano del musical, dove gli affidano
il ruolo del Serenante nella prima edizione del celeberrimo
Rugantino di Garinei e Giovannini, che rimarrà sempre un suo
cavallo di battaglia. Da lì il successo, fatto di tanta radio e
tanta tv con spettacoli e anche sigle per programmi
(indimenticabile Cento Campane sigla dello sceneggiato Il segno
del comando). Gli anni Settanta e Ottanta sono particolarmente
felici per la sua carriera, che lo vede partecipare a
Canzonissima e a Un disco per l'estate, recitando anche come
'attor giovane' in uno spettacolo di Erminio Macario.
Tifosissimo della Roma, è rimasto sempre un interprete
appassionato della canzone romana, che ha sostenuto anche con il
suo locale, il Puff, aperto nella capitale nel 1968 nella
storica via dei Salumi, sempre a Trastevere, dove ha lanciato
anche tanti importanti colleghi, da Enrico Montesano a Lino
Banfi, Leo Gullotta, D'Angelo, Mattioli. Malato di cuore già da
qualche anno ("Sono andato in Paradiso tre volte" raccontava)
continuava però a frequentare il Puff, gestito ora dal figlio
Francesco: "La mia soddisfazione è dare lavoro a tanta gente in
questo momento così difficile e duro" aveva detto qualche anno
fa in una intervista. Di Roma amava tutto, e naturalmente la
'magica', per la quale, prima di Venditti, aveva scritto l'inno
Forza Roma, Forza Lupi. Sposato dal 1964 con Anna Ghezzi, lascia
due figli, Francesco e Carola. A lui il saluto commosso della
sindaca Virginia Raggi ( "resterai sempre con noi") e quello del
governatore del Lazio Nicola Zingaretti ("Ciao Lando Fiorini,
artista dal 'core grosso', con te se ne va una delle grandi voci
di Roma"). E non non manca, naturalmente, il saluto della sua
squadra del cuore: "Er tifoso romanista dei tifosi è sempre er
più. Ciao Lando", twitta la società giallorossa quando si sparge
la notizia.