(ANSA) - MILANO, 23 SET - Il 'private equity' resiste agli
effetti dell'emergenza Covid sull'economia: nel primo semestre
dell'anno in Italia sono state annunciate 93 nuove operazioni di
investimento (esclusi gli start up, i reinvestimenti in società
già partecipate e le operazioni poste in essere da veicoli di
investimento pubblici), in linea rispetto allo stesso periodo
del 2019, quando furono 95. Lo afferma il diciannovesimo
rapporto dell'Osservatorio Private Equity Monitor (Pem) della
LIUC Business School.
La maggior parte degli investimenti ha riguardato interventi
di buy out (80%), seguiti dagli expansion (14%), dai turnaround
(4%) e dai replacement (2%). Le operazioni di 'add-on' ammontano
al 42% del totale, registrando un ulteriore deciso incremento
rispetto agli ultimi anni "che già avevano sempre più
evidenziato e sottolineato la rilevanza ed il ruolo dei processi
di aggregazione industriale", spiega il rapporto.
Dividendo nei diversi comparti, nel settore si conferma la
consolidata presenza di aziende che operano nei beni di consumo
e nei prodotti per l'industria, rappresentando quasi il 50% del
mercato, che resta fortemente concentrato tra la Lombardia, il
Piemonte, il Veneto e l'Emilia-Romagna, che insieme hanno
catalizzato il 73% delle aziende 'target'. Sempre residuale è
risultato, invece, il coinvolgimento di imprese del Sud (stabile
al 4%).
I dati del Pem guardano comunque soprattutto all'intero 2019,
quando è stato registrato il record con 221 operazioni
complessive su aziende con un fatturato medio di circa 35
milioni. (ANSA).