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Moavero annuncia che non andrà a Vienna: 'Legge sul doppio passaporto mina fiducia'

'Sulla legge per i cittadini dell'Alto Adige revanchismo anacronistico'

Alta tensione tra Roma e Vienna mentre Mentre il vertice di Salisburgo sui migranti di mercoledì e giovedì appare sempre più in salita e rischia di trasformarsi nell'ennesimo flop si apre un nuovo fronte di polemiche. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi annuncia che non andrà a Vienna per uno degli usuali incontri bilaterali proposto dalla Ministra degli Esteri austriaca. Il motivo: la legge allo studio per conferire il doppio passaporto ai cittadini italiani dell'Alto Adige di lingua tedesca e ladina. "Un'iniziativa - si legge in una nota - che incrina il clima di serenità e fiducia reciproca, che costituisce la premessa indispensabile per la buona riuscita di questo tipo di incontri".

"Proprio nella ricorrenza del centenario della Prima Guerra Mondiale - si legge in una nota della Farnesina - funestata dal sangue di tanti italiani e austriaci", l'idea di conferire il doppio passaporto ai cittadini dell'Alto Adige di lingua tedesca e ladina "rischia di assumere potenziali caratteri di un revanchismo anacronistico". All'Austria "è stato spiegato ancora una volta che la possibile iniziativa unilaterale appare particolarmente inopportuna, considerate le elezioni in Alto Adige". "Inoltre - si legge ancora nella nota - risulta difficilmente comprensibile, specie se si considera che tutti gli austriaci e tutti gli italiani già condividono la comune cittadinanza dell'Unione Europea, status ben evidenziato da un'apposita menzione sulla stessa copertina dei loro passaporto. È pertanto davvero curioso che un'iniziativa di questo tipo sia discussa proprio nello Stato, l'Austria, che assicura pro tempore la presidenza Ue".

Le tensioni non sono - però - solo al livello bilaterale. Anche tra i 27 non mancano le frizioni, come ha sottolineato proprio Kurz, impegnato in un giro delle cancellerie più importanti in vista del vertice. "C'è tanta tensione tra i Paesi del Sud, del Nord, dell'Est e dell'Ovest", ha ammesso il cancelliere, proprio mentre fonti europee smontavano punto per punto i principali dossier in materia di immigrazione. Spiegando che a Salisburgo, probabilmente, non ci sarà alcuna svolta. Il refrain è sempre lo stesso: i dati sugli arrivi di migranti nell'Unione attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, sottolineano le fonti, si sono notevolmente ridotti, e non ci sono crisi in corso. Per questa ragione non si vede alcuna necessità di far diventare la migrazione un grosso tema al summit. Per questo gli sherpa avrebbero dedicato ben poco tempo alla modifica dei porti di sbarco dei migranti salvati con la missione Sophia, più volte chiesta dall'Italia. Ed è improbabile che si giunga ad una decisione. Il vertice, in sostanza, rischia di concludersi con l'ennesimo rinvio, questa volta alla riunione dei ministri degli Esteri. Stesso discorso sui centri controllati nell'Unione, sui quali, spiegano le stesse fonti, c'è ancora molto lavoro da fare.

 

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