L'Ang ha organizzato a Napoli, ad aprile 2019, con oltre 50 youth worker provenienti da tutta Europa e dall'area EuroMed, la conferenza internazionale 'Recognise-It' per sostenere lo sviluppo di strategie per il riconoscimento del ruolo dell'animazione socioeducativa, alla luce delle diverse condizioni socio-politiche dei Paesi, e per favorire nuove idee e approcci. E' quanto è emerso dalla 1° relazione dell'Agenzia Nazionale per i Giovani, oggi alla Camera. È stimato che in Europa siano operativi circa 2 milioni di Youth Worker, perlopiù giovani tra i 18 e i 35 anni. I loro ambiti di intervento spaziano su molteplici fronti della formazione e della educazione dei ragazzi: animatori, docenti, preti, volontari che si occupano di assistenza sociale e sanitaria, soci di una cooperativa sociale, artisti che insegnano teatro, musica e arte. Attraverso le attività e i progetti promossi nell'ambito dei programmi europei Erasmus+ Gioventù e Corpo europeo di solidarietà, l'Ang sostiene la qualità dell'animazione socioeducativa e la formazione e lo sviluppo delle competenze degli youth worker. In Italia il lavoro giovanile sconta una forte mancanza di una regolamentazione statale completa e unitaria. Il campo è demandato perlopiù a una legislazione decentrata regionale e locale con pochi richiami normativi negli atti legislativi nazionali. Da questo quadro ne deriva una riconoscibilità del fenomeno a macchia di leopardo con diritti e doveri degli animatori socio-culturali frammentati che non godono di una copertura statale forte.
In collaborazione con:
Agenzia Nazionale per i Giovani