MILANO - Un risparmiatore europeo su tre sarebbe disponibile a comprare dei prodotti finanziari sulle piattaforme dei colossi del web (Facebook, Apple, Microsoft, Google e Amazon). In prima linea i Millennials (il 39% lo considererebbe) che, al 56%, ritengono sufficiente uno smartphone per la gestione dei propri risparmi, contro il 45% della generazione più adulta (35-54 anni). È quanto emerge da un'indagine realizzata dall'Istituto Demia per Assogestioni, in occasione del Salone del Risparmio, in corso fino a domani al MiCo di Milano.
Tuttavia, quando si tratta concretamente di decidere quale investimento fare, il 73% si rivolgerebbe, come prima scelta, al circuito tradizionale bancario, il 30% al proprio consulente di fiducia, il 22% al sito della banca, il 12% si rivolgerebbe ai prodotti di una Sgr e solo il 7,6% a una società non bancaria. L’indagine è stata condotta su un campione di 5.000 risparmiatori (1.000 per paese) tra Italia, Germania, Inghilterra, Francia e Spagna. Italia e Spagna sono i paesi più aperti all'offerta di prodotti di risparmio e investimenti da parte degli operatori digitali mondiali (presi in considerazione, rispettivamente, dal 44% e dal 43% del campione). Meno interessati inglesi (37%), francesi (30%) e tedeschi (26%). In generale il Vecchio Continente è in ritardo rispetto agli Stati Uniti, che sono molto più aperti verso l’offerta di player di provenienza extra finanziaria. Il 73% dei Millennials statunitensi e il 61% della Generazione X (35-54 anni) comprerebbero o considererebbero prodotti finanziari da aziende tecnologiche.
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Assogestioni