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Trieste punta di diamante per startup innovative in Italia

L'effetto degli investimenti sulla ricerca a EuroBioHighTech

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TRIESTE - "Nel sistema della ricerca di Trieste vengono investiti 300 milioni all'anno. La ricerca è il nostro petrolio". A dirlo è il presidente di Biovalley Investments e della rete BioNighTech Net Diego Bravar all'incontro organizzato in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti FVG, "Trieste, da città della scienza a capitale dell'innovazione", svoltosi oggi a EuroBioHighTech, il salone dedicato all'incontro tra scienza e mondo imprenditoriale nel campo dell'innovazione e della salute, che proseguirà fino a domani nella Stazione Marittima di Trieste.

Bravar ha sintetizzato il ruolo dell'innovazione nello sviluppo economico, portando l'esempio dell'impatto degli istituti di ricerca triestini sul tessuto economico locale.

Nella conferenza diversi protagonisti del mondo della ricerca applicata si sono avvicendati di fronte a un pubblico di giornalisti e operatori del settore.

"L'Italia ha cercato una scorciatoia, ha tentato la via dello sviluppo senza investire in ricerca. E il Paese non riesce a muoversi. Non è un caso che fra tutti i Paesi avanzati è quello con meno premi nobel viventi; ne ha solo uno, Carlo Rubbia", ha rilevato il giornalista scientifico Fabio Pagan. In questo contesto Trieste è un'eccezione.

Il rapporto del secondo trimestre 2017 di Confindustria rileva che per numero di startup innovative Trieste è salita in testa alla classifica con 142 startup ogni 10mila società di capitali. Trento segue con 136, Ascoli Piceno con 128, Ancona con 113, Rimini con 98.

Una condizione, quella triestina, non casuale, ma frutto di un sistema integrato di Enti di ricerca e casi imprenditoriali d'eccellenza. Fra questi il parco tecnologico Area Science Park, l'unico fra i 20 italiani ad avere come primario obiettivo l'innovazione. "Porto l'esempio di Innovation Factory, incubatore e in-house company di Area Science Park - ha raccontato Sergio Paoletti, presidente del parco tecnologico triestino - Il nostro modello prevede formazione, supporto economico, assistenza tecnica e manageriale. In otto anni abbiamo analizzato più di 1660 progetti di ricerca, 287 percorsi di valorizzazione di idee imprenditoriali e abbiamo accompagnato 50 imprese alla loro costituzione".

Diverso il caso dell'International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB), altro esempio di Ente di ricerca locale: "ICGEB usa le biotecnologie come strumento di sviluppo internazionale - ha dichiarato il presidente Mauro Giacca -. La nostra sfida è quella di sfruttare le straordinarie potenzialità delle biotecnologie per trovare soluzioni e cure contro malattie importanti per le quali non esiste alcun tipo di farmaco".

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