TRENTO - In provincia di Trento l'industria metalmeccanica, dopo il calo nel 2009 del 33% circa di fatturato e produzione, in linea con la media nazionale, dal 2010 è stata protagonista di una ripresa, che ha raggiunto un incremento del 6% del fatturato nel 2013 e di circa il 15% di produzione fino al primo trimestre del 2014. Nel secondo e nel terzo trimestre invece spicca un calo complessivo del 9%. Tra le cause viene indicata la crisi del settore edilizio e l'embargo alla Russia. A parlarne, oggi nel corso di una conferenza stampa indetta a livello locale in concomitanza ad altri 60 territori a livello nazionale, è stato il direttore di Confindustria Trento, Roberto Busato, insieme al presidente della sezione del metalmeccanico di Confindustria Trento, Alessandro Benedetti.
"Un calo che ci ha sorpreso - ha affermato Busato - e che ci spinge oggi a chiedere alla Provincia autonoma di Trento di osare e investire di più per rilanciare il settore e l'economia del Trentino in generale, anche se siamo grati alla Provincia di avere assorbito lo 0,4% di incremento dell'Irap attuato dal Governo Renzi e di permettendo un tasso provinciale del 2,3% a fronte di quello nazionale del 3,9% nel 2015".
Le industrie metalmeccaniche in provincia di Trento, è stato ricordato, sono 223, pari al 36% del totale, con 10.594 dipendenti pari al 35% dei complessivi lavoratori. Di queste il 20% è associato a Confindustria Trento.
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