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Sace: export Marche vola a 12 mld euro, +5,6% nel 2016

+44% Farmaceutica, +41% Mezzi di trasporto

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ANCONA - Nel 2016 l'export delle Marche è cresciuto più di quello italiano (+5,6% contro 1,2%), raggiungendo quota 12 miliardi di euro. Dopo un 2015 in flessione, la regione ha fatto un balzo in avanti: non solo per l'exploit della Farmaceutica (+44% di vendite soprattutto in Germania e Belgio) ma anche per le buone performance di Mezzi di trasporto (+41,4%), Legno, Carta e stampa (+8,7%) e Alimentari (+7,6%).
E' quanto emerge dal rapporto 2017 di Sace 'Export Unchained-Dove la crescita attende il Made in Italy' presentato alle imprese regionali nella sede di Confindustria Marche Nord ad Ancona. Rilevante è stato il contributo di Sace e Simest, che lo scorso anno hanno mobilitato 347 milioni di euro a sostegno dell'export di oltre 600 imprese delle Marche. La regione, ha ricordato Pierluigi Ciabattoni di Sace, vanta 8 mila operatori nelle esportazioni. "Un terzo delle aziende esporta - ha osservato Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche Nord - e sono quelle che vanno meglio. All'Italia chiediamo di fare 'sistema' anche per l'export, come fanno già Germania e Francia". Attualmente i prodotti Made in Marche si vendono per il 61% verso Paesi Ue e per il 39% in paesi fuori dall'Unione: il 40% è assorbito da Germania, Belgio, Francia, Stati Uniti e Regno Unito (unica nazione tra queste per la quale le esportazioni sono calate nel 2016). Il 70% dei prodotti esportati è dei settori Tessile e abbigliamento, Farmaceutica, Meccanica strumentale, apparecchi elettrici e metallo. Il 20% riguarda Mobili, Gomma e plastica, Legno e Carta, Chimica e Mezzi di trasporto (principalmente navi e imbarcazioni) che nel 2016 hanno fatto segnare buoni incrementi.
"E' stato un anno positivo per l'export italiano - ha spiegato Livio Mignano, responsabile della rete domestica di Sace -, prevediamo che il trend si mantenga tale per il prossimo triennio. Lo scenario incoraggiante offre buone opportunità per le imprese marchigiane, che nel 2016 hanno registrato un aumento di vendite estere ben al di sopra della media nazionale". "A conferma del nostro impegno - ha aggiunto - in una regione così ricettiva, viva e ricca di eccellenze, abbiamo deciso di affiancare le imprese non solo attraverso il punto esistente a Pesaro ma anche con un nuovo ufficio ad Ancona" presso Confindustria Marche Nord. "Puntare sull'estero rappresenta un'importante opportunità di crescita per le aziende italiane", ha sottolineato Luca Silla, responsabile dell'area Marketing e Business Development di Simest.
I primi sei mesi del 2017, secondo il Rapporto, hanno invece segnato una lieve flessione per l'export marchigiano (-1,2%) dovuta soprattutto al rallentamento del Farmaceutico. Ci sono però segnali in controtendenza: le prestazioni di Metallurgia (+8,8%), Meccanica strumentale (+8,7%), Chimica e Mezzi di trasporto (+25-30%), l'export verso paesi extra Ue (+9,5%), Spagna (+12%) e Cina (+25,4%) grazie a metalli, meccanica strumentale e tessile e abbigliamento, buon trend dell'export verso Polonia e Svizzera.

In collaborazione con:
Speciale Export Marche

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