TRENTO - "Sostenere le aziende è la prima azione per implementare la conciliazione e favorire l'occupazione femminile, per abbattere i costi legati all'assenza del personale". Con questa premessa Ermenegilda Siniscalchi, capo del Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha annunciato nel suo intervento al Festival della famiglia a Riva del Garda che a breve sarà pubblicato un bando nazionale per le aziende che intendono adottare il marchio 'Family audit', brevettato dalla Provincia di Trento.
"I dati della sperimentazione delle politiche di conciliazione - ha argomentato Siniscalchi - ci indicano che queste influiscono su vari fattori: quello personale, lavorativo e familiare, in modo concentrico".
"I contributi dell'articolo 9 della legge 53 del 2000 sulle politiche per la famiglia - ha spiegato - negli ultimi sette anni hanno portato al finanziamento di progetti di conciliazione con 39 milioni di euro complessivi, coinvolgendo 12.000 lavoratori. Oggi si può affermare che con il sostegno al 'Family audit' ancora una volta lo Stato centrale fa proprio un modello nato sul territorio e lo intende come opportunità di estendere la dimensione locale a quella nazionale. Il valore del marchio 'Family audit' - ha osservato - risiede soprattutto sul piano culturale, perché promuovere la conciliazione è uno dei cardini del Dipartimento delle politiche familiari".
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