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Orlandi, un passo avanti nel mistero

Nella basilica di Sant'Apollinare e' stato seppellito il boss De Pedis

Redazione ANSA ROMA

E' di Enrico ''Renatino'' De Pedis, boss della banda della Magliana assassinato a Roma nel febbraio 1990, il corpo seppellito nella basilica romana di Sant'Apollinare. I sospetti sono stati confermati non appena apperta la tomba, grazie al buon stato di conservazione del corpo e ai primi esami dattiloscopici. Ora gli accertamenti riguardano le ossa ritrovate in circa duecento cassette ritrovate nella cripta della chiesa, per verificare se possano esservi anche i resti di Emanuela Orlandi.

La ragazza aveva 15 anni quando spari' nel nulla il pomeriggio del 22 giugno 1983, in quello che ancora oggi e' uno dei misteri piu' fitti e inquietanti della storia d'Italia. Emanuela era la quarta di cinque figli di Ercole e Maria Orlandi, da sempre cittadini residenti nella Citta' del Vaticano. Quel pomeriggio, uno come tanti altri, era andata a lezione di musica nella scuola 'Tommaso Ludovico da Victoria', collegata al Pontificio Istituto di Musica Sacra e adiacente alla Basilica di Sant'Apollinare, oggi centrale nelle indagini.

Questo filone e' stato aperto alla luce di una telefonata giunta nel luglio 2005 nella redazione del programma ''Chi l'ha visto?'. Una telefonata anonima, una voce maschile disse: ''Riguardo al fatto di Emanuela Orlandi, per trovare la soluzione del caso, andate a vedere chi è sepolto nella cripta della Basilica si Sant'Apollinare e del favore che Renatino fece al cardinal Poletti, all'epoca''.

Che fine ha fatto Emanuela Orlandi? Ancora non ci sono colpi di scena ma il fratello Pietro, dopo tanti anni di battaglie per ottenere la verita', si ritiene soddisfatto per questo primo passo, l'apertura della tomba di Sant'Apollinare. Mentre la famiglia aspetta giustizia, il finale di questo dramma resta  ancora da scoprire.

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