Il nemico è alle porte ed il tempo stringe. Per questa ragione, scrive Haaretz, il ministero israeliano della sanità ha autorizzato da oggi l'utilizzazione sui malati di coronavirus, sia pure in maniera molto controllata, di medicine che ancora non sono state approvate per questo uso specifico. "Al momento - ha affermato la dottoressa Vered Ezra, direttrice della amministrazione medica del ministero - non disponiamo di medicamenti riconosciuti per il coronavirus". Pertanto consiglia di compiere uno sforzo per verificare se medicine utilizzate per altre malattie possano egualmente alleviare i sintomi di chi sia stato contagiato.
Per chi si trova in condizioni medie, afferma il documento, potrebbe venire utile il 'Chloroquine', una medicina realizzata per combattere la malaria, anche se su di essa - precisa il ministero - nel mondo scientifico ci sono forti riserve. Per i malati in condizioni gravi si potrebbe ricorrere (sempre sotto lo stretto controllo di uno specialista in malattia infettive) al 'Remdesevir', una medicina concepita per combattere l'ebola.
In Israele ha adesso salvato la vita, secondo il documento, ad uno dei primi ammalati di coronavirus. In assenza di 'Remdesevir', prosegue il documento, si può considerare il ricorso al 'Lopinavir' e al 'Ritonavir', un cocktail di medicine anti-aids. In ogni caso, precisa il documento, questi sono solo primi suggerimenti, da soppesarsi di volta in volta con un esperto di malattie infettive a seconda delle condizioni del paziente