All'indomani delle dichiarazioni sulla Nazionale Italiana balzate all'attenzione delle cronache nazionali, l'allenatore della Ternana Sandro Pochesci spiega le motivazioni delle sue parole. "Chiedo scusa se ho offeso qualcuno - ha detto ai giornalisti al termine della partita pareggiata dalla sua squadra col Novara - mi scuso con la Federazione, col presidente Tavecchio ed anche con mister Ventura che stimo molto. Il mio è stato uno sfogo di un tifoso della Nazionale. Solo che oggi sono anche l'allenatore di una squadra di serie B ed é stato un mio errore non considerarlo". "Sono nato nel 1963 - ha aggiunto - e l'Italia ha sempre partecipato al Mondiale. Lunedì farò il tifo sperando che vinca. Non era mia intenzione attaccare le scelte di mister Ventura che è un maestro per me. Lo stiamo studiando anche al corso a Coverciano e presto lo incontrerò".
"Oltre che ad avere perso contro una squadra di profughi, ci siamo fatti pure menare. Ma che siamo diventati tutti 'pariolini'? Il calcio italiano è finito. Ecco cosa accade a portare tutti questi stranieri in Italia: non c'è più un italiano che mena. Se andiamo fuori dal Mondiale perdiamo tutti: ci dobbiamo svegliare". Sandro Pochesci, allenatore della Ternana, non usa tanti giri di parole, quando viene chiamato a commentare la sconfitta dell'Italia in Svezia. Il tecnico romano è un fiume in piena e attacca tutti: il sistema, i giocatori, la squadra, il ct, la politica federale.
"Le Primavere sono fatte da stranieri. Andassero a prendere gli italiani, non gli oriundi. La Svezia vale una squadra di Lega Pro e noi ci abbiamo perso per pausa", dice. Ci siamo fatti pure picchiare e adesso rischiamo di andare a casa". La sua conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Novara si trasforma in una specie di show mediatico, quasi degno delle esibizioni 'trapattoniane' ai tempi del Bayern (il suo "Strunz, Strunz, Strunz..., divenne virale). "Se contro la Svezia avessimo messo una squadra della nostra Serie C, avremmo vinto - ha sottolineato - perché la Svezia vale una squadra da Lega Pro". "Una volta - ha detto ancora Pochesci - l'Italia menava e vinceva. Adesso ci menano e piangiamo. Ecco la differenza del calcio italiano. A portare tutti gli stranieri in Italia è successo questo, non c'è più un italiano che mena".
Per il tecnico "il calcio italiano è finito, usciamo anche da questo mondiale. Per paura - ha aggiunto -, siamo andati in Svezia e abbiamo avuto paura. E non si può giocare con la paura.
Se vedo la mia squadra che lo fa, me ne vado e ci metto un altro più coraggioso, perché può darsi che io ho trasmesso paura ai giocatori. Abbiamo perso contro chi? Stiamo andando fuori dal mondiale e perdiamo tutti, noi addetti ai lavori, voi giornalisti. Perde l'Italia".