TRENTO - Il reddito conta, ma anche la possibilità di cambiarlo nel corso della propria vita. Parte da qui, come sottolinea il direttore scientifico del Festival dell'economia di Trento, Tito Boeri, presidente dell'Inps, il confronto ospitato dal capoluogo trentino dal 29 maggio al 2 giugno, con la decima edizione della manifestazione, che focalizza dunque la sua attenzione sulla "Mobilità sociale".
Per analizzare e approfondire il tema sono attesi a Trento premi Nobel e studiosi di fama internazionale, insieme a esponenti politici di primo piano, come il premier Matteo Renzi, i ministri Pier Carlo Padoan e Giuliano Poletti.
Come da tradizione, il Festival si apre e si chiude con le conferenze di due premi Nobel per l'Economia, il 29 maggio il professor Joseph E. Stiglitz e il 2 giugno il professor Paul R. Krugman. L'inaugurazione di una mostra, che ripercorre la storia di questi primi dieci anni è l'evento di apertura del Festival, partito come una scommessa nel 2006, su idea degli Editori Laterza, e oggi divenuto una realtà consolidata e di respiro internazionale, con la collaborazione della Provincia autonoma di Trento, l'Università e il Comune.
Il tema della disuguaglianza è al centro del dibattito politico e al Festival a offrire il proprio punto di vista sono chiamati l'economista Anthony Atkinson il 30 maggio, Thomas Piketty della Paris School of Economics per illustrare quali siano le dinamiche che guidano l'accumulazione e la distribuzione del reddito, tracciando una sorta di storia mondiale della disuguaglianza. Martin Wolf, editorialista del Financial Times, col suo ultimo libro, The Shifts and the Shocks, analizza le cause delle crisi finanziarie e il modo in cui sono state affrontate. Sempre il 30 maggio, un confronto sulle difficoltà dei giovani a entrare nel mondo del lavoro fra Elio, quello delle "Storie tese" e la regista Lina Wertmueller.
In Germania, al contrario di altri Paesi, la disoccupazione giovanile non è aumentata durante la recessione. Per esaminare i punti di forza e di debolezza del modello tedesco, a Trento, il 31 maggio Heike Solga, direttrice del dipartimento "Educazione e mercato del lavoro" presso il Wissenschaftzentrum Berlin fuer Sozialforschung. L'assenza di diritti politici e sociali per la maggioranza povera del Pianeta, uno dei maggiori ostacoli alla mobilità sociale, è il tema al centro della relazione dell'economista americano William Easterly, in programma il 1 giugno. Lo stesso giorno il professore Stephen P. Jenkins, della London School of Economics, parlerà dell'evoluzione della mobilità sociale e delle recenti tendenze e differenze tra nazioni. Il primo giugno arriverà anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, per un confronto aperto sui vincoli e le opportunità della fase che attraversiamo.
La crisi economica può essere l'occasione anche per tornare a riflettere sulle lacune e gli errori commessi negli ultimi decenni. Su questo lo speech, il 2 giugno, del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco.
Nei quattro forum tematici, ospitati sempre alle 12 nella cornice della Sala Depero, ci si interrogherà sugli errori commessi dall'Europa nella gestione del debito. Visto il successo di pubblico delle precedenti edizioni, torna l'appuntamento con CinEconomia, ideato e condotto da Marco Onado, che la sera presenterà quattro proposte cinematografiche legate al tema del Festival, a cominciare da "Una donna in carriera" di Mike Nichols" per proseguire con "La parte degli angeli" di Ken Loach e "Romanzo popolare" di Mario Monicelli e concludere con "Due giorni e una notte" di Jean Pierre e Luc Dardenne. Confermati anche gli appuntamenti con le parole chiave, che quest'anno saranno merito, opportunità, eredità e potere e gli incontri con gli autori, coordinati da Tonia Mastrobuoni: tra gli interventi l'ex commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica e attuale direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, Carlo Cottarelli. Torna anche Federico Rampini, editorialista e corrispondente dagli Stati Uniti di "Repubblica" che ripercorrerà i 10 anni che hanno stravolto l'economia mondiale. Mentre per il format "Nella Storia", novità che nella scorsa edizione ha registrato un successo di pubblico, è la volta di quattro storici italiani, Alessandro Portelli, Amedeo Feniello, Vittorio Vidotto, Andrea Giardina, che declineranno il tema della mobilità sociale in diverse epoche.
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